“Behind the Eye” EP01

Perché ho iniziato a fare Vlog

All’inizio del 2025 ho deciso di ricominciare a scattare in maniera assidua. Una sorta di auto-terapia, tipo andare una volta a settimana dallo psicologo, solo che al posto del lettino c’è la macchina fotografica. E funziona: appena inquadro qualcosa, i pensieri si zittiscono. È come se il mirino mi proteggesse un po’ dal rumore del mondo.

Sono tornato alla pellicola, non per nostalgia, ma per lasciare qualcosa di vero a mia figlia. Qualcosa che si possa toccare, sfogliare, magari riscoprire fra vent’anni in una scatola impolverata. Un’eredità fatta di sguardi e di tempo passato insieme, senza fretta.

Poi è successa una cosa: mia figlia, ogni volta che torno da un lavoro, mi chiede “Papà, com’è andata?” E io, puntualmente, balbetto due frasi confuse tipo “bene dai, è andata” — ma nella testa ho mille immagini, rumori, emozioni che non riesco a dire. Le parole mi si incastrano. Le immagini no. E allora ho pensato: perché non mostrarlo, invece che raccontarlo? Così sono nati i Vlog. Un po’ per rispondere a mia figlia, un po’ per lasciare una traccia, un po’ per il gusto di mettere insieme pezzi di vita e lavoro come in un diario visivo.

Il primo episodio è questo: tre giorni a Cremona con il team D34G, dentro i box, tra il rumore dei motori e il silenzio delle attese. Una corsa vera, ma anche un modo per cominciare una nuova strada. Con una videocamera in mano, e una gran voglia di raccontare senza troppe parole.

Why I Started Vlogging

At the beginning of 2025 I decided to start shooting regularly again. A kind of self-therapy, like seeing a therapist once a week, only instead of a couch, there’s a camera. And it works: as soon as I frame something, the noise in my head quiets down. It’s like the viewfinder shields me from the chaos of the world.

I went back to film photography — not out of nostalgia, but because I want to leave something real to my daughter. Something she can touch, flip through, maybe rediscover in a dusty box twenty years from now. An inheritance of glances, of slow time spent together. Then something happened: every time I come back from a job, my daughter asks me, “Dad, how did it go?”And I always stammer something vague like, “Yeah, it went fine” — but in my head there are a thousand images, sounds, emotions I just can’t put into words. Words get stuck. Images don’t.

So I thought: why not show it instead of trying to explain? That’s how the Vlogs were born. Partly to answer my daughter, partly to leave a trace, and partly for the pleasure of stitching together fragments of life and work — like a visual diary.

The first episode is this: three days in Cremona with the D34G team, inside the paddock, between the roar of the engines and the quiet of the in-between moments. A real race, but also the start of a new path. With a camera in hand, and a deep desire to tell stories without too many words.